STIU
Premessa Il concorso promuove la progettazione di uno sgabello ma stavolta si trasforma: non più una seduta solo per se stessi ma un arredo urbano a servizio della collettività.
Appunti L’avvento dei social porta a vivere una società di individualisti che spinge a trascorrere molto più tempo dinanzi ad uno schermo che vicino ad un albero. Le piazze sono diventate luoghi di passaggio, il marketing ha mutato la dinamica dello stare insieme: ci si incontra al bar, dove è più facile sedersi, prendere un caffè e consumare pasti. Nella maggior parte dei casi gli arredi pubblici sono sporchi, brutti o vandalizzati... perché non è riconosciuto il valore di “bene comune” come “bene proprio” e viceversa. Non è da sottovalutare il fatto che negli arredi urbani la qualità e la tipologia dei materiali è radicalmente cambiata negli ultimi vent’anni. Riconoscere gli spazi della città come casa propria è difficile.
Design Il design, in questo contesto, ha il potere di “educare”alla cultura del bello, del funzionale e del rispetto bene comune. Rivitalizzare porzioni di città, accrescere nella comunità il senso civico, ritrovare il valore culturale negli oggetti è una pratica sostenuta e palesata da diversi anni e su diversi territori attraverso il progetto. Ovvio che, per arrivare a “ricreare” in meglio un luogo occorre conoscere in modo trasversale dinamiche sociali, psicologiche, economiche, territoriali che “devono” essere necessariamente contestualizzate. Per questa ragione, si pensa a come raggiungere i tre parametri sopra citati contestualizzando il problema attraverso un procedimento inverso.
Progetto Per raggiungere l’obiettivo occorre progettare un oggetto che: - abbia in se un forte potere culturale, etico e di appartenenza al territorio (design sostenibile, utilizzo di materiale a km zero, recupero delle tradizioni locali come l’artigianato); - non sia sottoposto ad atti vandalici, sporcizia e che possa aumentare un forte senso civico a chi li utilizza (facilmente trasportabili e custoditi); - sia innovativo e promuova lo “stare insieme” all’interno di qualsiasi spazio di aggregazione (applicativi tecnologici, street working, game design). Nasce STIU: un oggetto (a-contestualizzato) che incrementa le presenze di utenti in qualsiasi posto, di design, ad uso personale ma che invita a stare insieme e condividere un luogo.